Oggi parliamo di sistemi di fissaggio. Come scegliere quelli più adatti alle proprie esigenze? Scopriamo tutto quello che c'è da sapere
Spesso e volentieri si sente parlare di ancoraggi: ecco, questo termine corrisponde molto semplicemente ad un sistema di elementi che hanno una funzione decisamente importante, ovvero quella di trasferire le sollecitazioni al materiale di supporto in cui sono stati inseriti.
Un sistema di fissaggio, ad esempio, può essere realizzato utilizzando un'asta di ancoraggio e una particolare resina chimica. Nella maggior parte dei casi si tratta di sistemi che vengono inseriti nella muratura piuttosto che nel calcestruzzo.
In riferimento a questi elementi di fissaggio, qui ci si può rivolgere anche al web, strumento a cui in Italia si fa sempre più riferimento. Un noto marchio come Würth è in grado di offrire ai propri clienti una gamma di prodotti ampia e variegata, utilizzabili in qualsiasi ambiente e con qualsiasi tipo di materiale, come si può vedere alla pagina https://eshop.wuerth. it / Categorie prodotto / Elementi di fissaggio / 311435.cyid / 3114.cgid / en / IT / EUR /.
Da un punto di vista pratico, esistono tre importanti categorie di ancoranti, ovvero pesanti, leggeri e chimici. In realtà non sono i termini più appropriati, visto che la legge li chiama in altri modi, ma può essere sicuramente molto importante farsi un'idea migliore in fase di acquisto.
Gli ancoranti possono essere differenziati anche in ancoranti chimici e ancoranti meccanici e questi ultimi si caratterizzano per diversificarsi in relazione al funzionamento, ma anche in base al materiale di costruzione, che può essere acciaio anziché materiale plastico.
Un altro aspetto di suddivisione da evidenziare è la presenza di ancoraggi strutturali e ancoraggi non strutturali. Il primo deve necessariamente, in base all'apposita normativa, possedere la marcatura CE, che deve essere sempre in grado di riconoscere rispetto a quella cinese, capace di dare maggiori garanzie, visto che si parla anche di conformità rispetto ad alcune peculiarità tecniche previsto dalla legge.
Quando parliamo di ancoranti chimici, ci riferiamo ad elementi di fissaggio che sono formati da una resina in fiale o cartucce, in compagnia di una barra di ancoraggio che si caratterizza per essere nervata o filettata, come la barra di rinforzo.
In ogni caso, l'ancorante chimico si riferisce a sistemi bicomponenti che includono la resina, ma anche il catalizzatore. Quest'ultimo, una volta entrato in contatto con la resina, non fa altro che stimolare un processo di indurimento che permette di attivare la presa dell'ancora.
Per tutti i vari fissaggi all'interno del calcestruzzo, l'ancorante chimico può diventare un'ottima soluzione alternativa, poiché la lunghezza che caratterizza la barra filettata può variare notevolmente e tutto ciò offre la possibilità di allungare il livello di profondità. ancoraggio per garantire un grado di resistenza ancora maggiore.
L'ancorante chimico, invece, può rappresentare una soluzione decisamente efficace anche per quanto riguarda la struttura muraria, che può essere forata o piena. Con riferimento agli ancoraggi meccanici, invece, in questi casi, nella maggior parte delle situazioni vengono utilizzati tasselli in nylon, ma con portate inferiori.
Infine, l'ancorante chimico, quando associato al ferro d'armatura, offre la possibilità di evitare di dover affrontare tutte quelle problematiche che frequentemente si verificano nei cantieri. Ad esempio, l'ancorante chimico epossidico si caratterizza per essere decisamente adatto sia per le connessioni di elementi in calcestruzzo che per i giunti di getto.
In questo senso, la cosa migliore è scandagliare il mercato alla ricerca di una serie di prodotti in grado di fornire un alto livello di resistenza, che può essere decisamente utile all'interno dei cantieri, soprattutto per via di un lento processo di indurimento.
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