“Le aziende sanitarie non devono pensare al fatturato ma ai pazienti” | VercelliNotizie

2022-08-26 21:27:48 By : Mr. Jackie Luo

La Regione Piemonte non prende in esame la finalità di garantire tempestivamente le migliori cure ai suoi cittadini, ma mira ad espellere dalla sanità pubblica il maggior numero possibile di non autosufficienti, per poter utilizzare per altri scopi ed altri settori regionali le risorse del Servizio sanitario, che dovrebbero invece servire per coprire le quote sanitarie delle RSA e delle prestazioni socio-sanitarie Lea (Livelli essenziali di assistenza). Con la Delibera 1-5265/2022 del 28 Giugno, la Giunta regionale Cirio/Icardi, per i ricoveri in RSA ed i convenzionamenti, impone l’assegnazione di punteggi che considerano più importante la situazione socio economica  rispetto alle condizioni di salute dei malati (giovani, adulti, anziani). Il degente può presentare condizioni sanitarie gravissime, ma se ci sono risorse proprie anche minime o ci sono familiari da “obbligare” alle cure sanitarie, l’ Asl non interviene.

Vuoi essere curato ? Fammi vedere quanti soldi hai e se ci sono parenti sui quali poter scaricare l’obbligo economico oltre che di cura. Una delibera contro i cittadini, contro i malati, contro le loro famiglie, negando un servizio essenziale pagato con le tasse di tutti. L’importante è non spendere soldi, in particolare per gli anziani malati non autosufficienti, fissando anche il tetto massimo di spesa che non dovrà superare la somma stanziata nel 2019. Così si spiega la funzione dei criteri selettivi applicati dalle Unità valutative per ridurre la platea degli utenti ! Nella Delibera è previsto il trasferimento da Ospedale ad RSA o riabilitazione o lungodegenza del malato cronico e non autosufficiente ancora bisognoso di cure.

Ma dopo 60 giorni, secondo la Delibera, il paziente deve essere valutato in base alle sue condizioni socio-economiche (ISEE) e pagare da sé tutta la retta a meno che non gli venga assegnata –remota possibilità- la convenzione dell’Asl (50% del costo della retta). Considerando illegittime le “cure a tempo” con dimissioni dopo 60 giorni dei malati, abbandonati senza presa in carico delle Asl, la Fondazione Promozione sociale ed il CSA (Coordinamento Sanità e Assistenza fa i Movimenti di base ) il 20 Luglio scorso hanno inviato una lettera al Consiglio ed alla Giunta regionale del Piemonte per chiedere il ritiro/abrogazione immediato della Dgr 1-5265/2022.

Il Gruppo senza Sede, concorda con l’iniziativa e ritiene ancora necessario ribadire che le Aziende sanitarie, non producendo bulloni ma trattando di salute pubblica, non possono applicare la logica del profitto considerando come scarto di produzione anziani e non autosufficienti. Prima di pensare ad accumulare fatturato devono curare e salvare vite senza discriminazioni. Se ciò non avviene, la responsabilità è dei politici che dovrebbero magari leggere anche la Costituzione e muoversi per farla applicare.

Oppure ritengono che la salute pubblica non sia sufficientemente importante per affannarsi ad inserirla con rispetto umano, responsabilità e competenza negli obiettivi da centrare del PNRR ? 

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